Un vero e proprio ciclone quello che si è abbattuto sul Bentegodi, a partire dalle 15 del pomeriggio. La tormenta atalantina si è riversata su un Verona che non è praticamente neanche riuscito ad entrare in partita, terminando già la prima frazione di gioco sotto di quattro reti. Tre ad opera di Mateo Retegui, che ha poi siglato la quarta nel secondo tempo, tanto per non perdere l’abitudine.
Troppo forte l’Atalanta per un Verona al minimo
Difficile raccontare una partita che non è mai effettivamente iniziata. Sin dalle prime battute il Verona ha dimostrato grande difficoltà ad arginare le mosse dell’Atalanta. Se Zanetti pensava di poter limitare la pericolosità degli orobici disponendo la sua squadra a specchio, l’illusione è durata meno di un quarto d’ora. Tanto ci hanno messo i nerazzurri per prendere le misure dell’avversario e decidere che era ora di fare sul serio.
Retegui ha infatti sbloccato la gara al 21’ con un tap in, riprendendo un tiro sul palo di De Ketelaere, per poi raddoppiare quattro minuto dopo, stavolta con uno stop e successiva girata in area. Il 3-0 è stato siglato da Ederson, dopo una straordinaria cavalcata da centrocampo, per poi lasciare di nuovo la scena al centravanti. Il suo goal di rapina ha suggellato il primo tempo, seguito però dalla quarta rete personale, giunta all’inizio del secondo tempo, con una girata su assist di De Roon. E per fortuna dei veneti, la Dea ha deciso che non era il caso di sprecare ulteriori energie, in vista dell’impegno infrasettimanale in Champions League.
Verona non pervenuto
E il Verona? Praticamente non pervenuto. L’ennesima rivoluzione sul mercato non sembra per ora aver dato frutti. I due nuovi, Niasse e Bernade, non sono riusciti a incidere minimamente, anche perché mal supportati dai compagni. A partire da un Coppola letteralmente travolto da Retegui, e da un Montipò che non è riuscito ad opporre la minima resistenza agli avanti ospiti.
In pratica si è riproposto lo stesso scenario della gara con la Lazio, seminando non pochi dubbi sulla reale consistenza di un Verona che è atteso da un finale di campionato che si profila molto problematico. Ora tocca a Zanetti cercare di intervenire per tamponare una situazione che rischia di sfuggire di mano. Se mancavano Tengstedt e Serdar oltre che lo squalificato Duda, la partita di oggi è stata troppo brutta per ridursi ad una questione di assenze.